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Cronaca

Grave incidente nel porto: operaio 30enne travolto da un carrello

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Un grave incidente si è verificato nel Porto di Salerno dove un operaio di 30 anni è stato travolto da un carrello mentre stava lavorando.

La città di Salerno si stringe intorno a Matteo Leone, il giovane operaio rimasto ferito nell’incidente avvenuto al porto nel pomeriggio di oggi, martedì 25 maggio.

Il 30enne, travolto da un carrello, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale Ruggi di Salerno dove è stato trasportato d’urgenza dai sanitari del 118.

Sui social si contano moltissimi messaggi di sostegno per il giovane operaio rimasto gravemente ferito.

Sono in corso accertamenti e indagini da parte della Polizia di frontiera e della Capitaneria di porto.

L’ennesimo incidente al porto di Salerno è lo specchio dei tempi che viviamo. Tutti in prima linea a rivendicare interventi in tal senso e poi tutti inermi davanti a questi episodi. A chiarire responsabilità e dinamica ci penseranno le forze dell’ordine, ma i sindacati devono tornare a fare il sindacato. Basta passerelle con istituzioni sordi e assenti agli appelli che lanciamo da mesi” ha commentato Gigi Vicinanza, componente della segreteria nazionale della Cisal Metalmeccanici.

Concludendo “Lo scalo portuale è una polveriera. Tutti lo sanno, ma nessuno fa nulla. Ora preghiamo per il ragazzo vittima di questo incidente. Ma ora serve responsabilità. Il prefetto si dimetta se non è in grado di gestire l’emergenza sicurezza sui luoghi di lavoro che, dopo il Covid, è la più importante sul nostro territorio”.

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Cronaca

Pompei, dichiara un calo del fatturato per avere fondi Covid: imprenditore nei guai

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La Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, per un totale di € 71.024, nei confronti del titolare di una ditta individuale di Pompei. L’uomo è indagato per indebita percezione di erogazioni pubbliche e per responsabilità amministrativa da reato.

Il soggetto, operante nel settore floristico, al fine di percepire i fondi previsti per il Covid-19, avrebbe falsamente indicato, per via telematica, un calo nel fatturato durante il periodo della pandemia, requisito necessario per ottenere quei fondi.

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Cronaca

Denise Pipitone, la madre a ‘Chi l’ha visto?’: “Abbiamo scoperto cimici in casa mia, erano ancora funzionanti”

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In occasione dell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?’ Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel settembre 2004 a soli 4 anni, ha denunciato la presenza di cimici in casa sua a Mazara del Vallo.

In particolare la donna ha rivelato i dettagli del ritrovamento di due dispositivi di ascolto occultati all’interno delle prese elettriche della sua abitazione. Le cimici sono state rinvenute nell’androne e in cucina. Ecco quanto ha spiegato Piera Maggio:

“Quando le abbiamo trovate erano caldissime, probabilmente funzionanti. Erano installate dentro le prese, una l’abbiamo trovata in una presa nell’androne e l’altra nella famosa cucina dalla quale Denise è uscita prima di scomparire”.

Pertanto la Procura ha aperto un’inchiesta per violazione della privacy, nonostante non si escluda il coinvolgimento delle autorità giudiziarie in indagini precedenti. “Se le cimici vengono installate per un’indagine, devono avere un inizio e una fine. Ben vengano se le hanno installate per indagare, perché la mia famiglia non ha mai avuto nulla da nascondere. Ora bisogna capire se c’era una regia, se qualcuno ha ascoltato per chissà quanto tempo ciò che si è detto in questa casa”, ha sostenuto la Maggio.

Poi, ha aggiunto: “Alcune in passato le abbiamo trovate in stanze private”.

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Cronaca

Torre Annunziata, reddito di cittadinanza agli affiliati alla camorra

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Stamattina, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di sette persone indagate, a vario titolo, per truffa aggravata per l’indebito conseguimento di erogazioni pubbliche e omessa comunicazione delle variazioni di informazioni ai fini della revoca o riduzione del reddito di cittadinanza.

Affiliati ai clan di camorra percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, nel periodo compreso tra i mesi di gennaio 2021 e settembre 2022, per un importo complessivo pari a circa 16mila euro. 

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